la tradizione del nuovo
pininfarina
15 settembre 2024 - Scritto da Virgiliu Andone

È difficile immaginare un nome che suoni meglio di Pininfarina. Deriva dal soprannome del suo fondatore, Battista "Pinin" Farina, ed è probabilmente un ottimo esempio di quanto possa suonare bene in italiano una cosa banale come la farina. La casa di design torinese aprì i battenti nel 1930 e solo cinque anni dopo il suo stabilimento di Corso Trapani avrebbe realizzato uno dei suoi primi capolavori per l'Alfa Romeo.

La 6C 2300 Pescara Coupé Aerodinamico era un progetto essenziale che riusciva a raggiungere l'eleganza riducendo lo stile al minimo delle linee immaginabili e facendo in modo che ognuna di esse fosse una delizia per gli occhi. All'epoca lo facevano in nome dell'aerodinamica, una delle migliori scuse possibili che i designer abbiano mai usato per giustificare linee voluttuosamente sinuose che sembrano molto più ispirate da un appassionato incontro estivo sulla spiaggia di Portofino nell'ora d'oro che da una recente discussione con un ingegnere durante un viaggio nella galleria del vento.

I tempi stavano cambiando e Battista non voleva rimanere indietro. L'Italia era nel pieno di una rinascita industriale, alimentata dagli investimenti americani del dopoguerra. Le automobili non erano più un lusso riservato all'élite stratosferica, ma qualcosa di cui tutti potevano aspirare a godere. Era l'apice della dolce vita, uno stile di vita ormai iconico caratterizzato da cappuccini, occhiali da sole in plastica nera, abiti, Vespe, paparazzi e l'Alfa Giulietta Spider di Battista. 27.000 esemplari saranno prodotti da Pininfarina, che nel 1955 disegnò la "bella ragazza", per poi disegnare e produrre il suo successore e, infine, le GTV e le Spider della serie 916, che chiuderanno il cerchio circa quattro decenni dopo l'inizio di tutto.

Oscar ha acquistato la sua GTV verde del 1997 all'inizio dell'anno scorso, da Malaga. Mentre tornava a casa a Blanes, sulla Costa Brava, il 2.0 turbo Busso sotto il cofano lo ha messo nei guai per la prima volta. Il 45enne meccanico d'auto ha preso due multe per eccesso di velocità. Un'occasione per ricordare che il V6 fa davvero onore al marchio Gran Turismo Veloce. È la prima Alfa di Oscar, dopo averne amato il design da sempre. La mantiene originale, tranne che per le ruote prese in prestito dall'Alfa GT di Bertone. È un look classico che si adatta bene all'auto, ma per quanto mi riguarda ritengo che quelli originali siano decisamente sottovalutati.

